Quando si parla di impianti dentali, uno dei timori più diffusi tra i pazienti è quello del “rigetto”. Ma esiste davvero il rigetto di un impianto dentale, come accade per gli organi trapiantati?
La risposta è no.
Non si può parlare di rigetto vero e proprio, perché gli impianti dentali sono realizzati in titanio, un materiale biocompatibile che il nostro organismo non riconosce come un corpo estraneo da attaccare.
Tuttavia, gli impianti dentali possono fallire, e questo avviene quando non si verifica un processo fondamentale: l’osteointegrazione.
L’osteointegrazione è il processo mediante il quale l’osso circostante si lega in maniera diretta e stabile alla superficie dell’impianto dentale. È questo legame che garantisce la stabilità a lungo termine dell’impianto e ne permette il corretto funzionamento.
In alcuni casi, però, questo processo non avviene correttamente e si può parlare di fallimento dell’impianto.
In alternativa all’osteointegrazione, può verificarsi la cosiddetta fibrointegrazione, ovvero quando tra impianto e osso si interpone un tessuto fibroso (simile a una cicatrice), che non consente un’adeguata stabilità e porta quasi sempre al fallimento dell’intervento.
Sebbene il titanio sia altamente biocompatibile, ci sono diversi fattori che possono compromettere il successo di un impianto. Vediamo i principali:
1. Malattia parodontale non trattata
La presenza di infezioni o infiammazioni gengivali (come la parodontite) può compromettere seriamente l’osteointegrazione. I batteri presenti nei tessuti parodontali possono contaminare il sito implantare, causando infezioni e perdita dell’osso.
2. Fumo
Il fumo è un nemico noto della salute orale e, in particolare, degli impianti dentali. Riduce l’ossigenazione dei tessuti, rallenta la guarigione e aumenta il rischio di infezioni post-operatorie. I fumatori hanno statisticamente un tasso più alto di fallimento implantare.
3. Diabete non controllato
Un diabete mal gestito compromette la capacità del corpo di guarire e aumenta il rischio di infezioni. Nei pazienti diabetici è fondamentale avere un buon controllo glicemico prima, durante e dopo l’intervento implantare.
4. Esecuzione chirurgica inadeguata
La corretta tecnica chirurgica è essenziale. Un impianto posizionato in modo scorretto, in un osso di scarsa qualità o senza il rispetto dei protocolli, può non integrarsi correttamente. L’esperienza e la competenza del chirurgo implantologo sono quindi determinanti.
5. Mancanza di stabilità primaria
Al momento del posizionamento, l’impianto deve essere stabile. Se l’osso è insufficiente o l’impianto si muove troppo precocemente, si compromette l’osteointegrazione. In alcuni casi, può essere necessario rigenerare l’osso o attendere tempi più lunghi prima di caricare la protesi.
Il rigetto dell’impianto dentale, inteso come reazione immunitaria dell’organismo, non esiste. Esiste invece la possibilità che l’impianto non si integri correttamente con l’osso, a causa di diversi fattori locali o sistemici.
Per prevenire il fallimento implantare è fondamentale:
Nel nostro studio odontoiatrico a Palermo, ogni trattamento implantare è pianificato in modo personalizzato, valutando tutti i fattori di rischio e adottando tecniche avanzate per garantire il massimo successo a lungo termine.
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